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«Non conoscevo fratel Ettore anche se ovviamente avevo sentito parlare di lui... Sapevo che era un personaggio carismatico, originale... Non mi rendevo conto che stavo per entrare in contatto con una personalità eccezionale, che ha avuto il dono di una fede grandissima, e che viveva secondo ritmi e priorità scandite dal tempo della preghiera. Mi sarei aspettato che volesse raccontare la sua vita, la sua opera, le sue attività caritative. No, niente di tutto questo. Voleva scrivere insieme a me un libro per fare un omaggio a Maria e raccontare un fatto inspiegabile e prodigioso del quale era stato testimone e che lo aveva visto in qualche modo inconsapevolmente protagonista».